LA CHIESA
Le origini
Le prime informazioni certe risalgono al 1414 quando, a seguito di una visita pastorale, sappiamo che fu ricostruita la tribuna absidale, ai tempi ancora sprovvista di copertura. Dal verbale non emerge se la chiesa era a una, due o tre navate, ma è certa l’esistenza di un muro che divideva il presbiterio dall’area riservata ai fedeli. Riguardo agli arredi le informazioni giunteci sono molto scarne e contraddittorie. Invece, per quanto concerne l’iconografia tra i vari pezzi vengono elencati due crocefissi, la statua di San Maurizio e una Madonna con bambino.
Recentemente nel sottotetto fu rinvenuto un crocefisso ligneo di grandi dimensioni che appartiene alla serie iconografica di cui fanno parte anche il Saint Voult dell’Arco d’Augusto, il crocefisso nella cappella del castello di Fénis e il crocefisso di Challand-Saint-Victor.
Il campanile
Benché le visite pastorali non ci forniscano informazioni precise, sembra che il campanile abbia origini molto antiche. Infatti, la prima visita pastorale del 1414 lo definisce “statis bene”, mentre la seconda - datata 1416 - lo definisce “antiquam”; esse non sono in contrasto in quanto il campanile poteva essere abbastanza saldo e allo stesso tempo antico.
La terza visita - datata 1421 - fa solo riferimento alle carenze della cuspide della chiesa e non menziona il campanile. Nel 1416 il campanile attuale, molto moderno per l’epoca, non avrebbe potuto essere giudicato antico, pertanto la sua datazione è sicuramente posteriore al 1421.
I caratteri linguistici e lo stile gotico valdostano - lo stesso del campanile e del monastero francescano ad Aosta commissionati da Aimone e Bonifacio I di Challant, principali costruttori del castello di Fénis - collocherebbero la sua costruzione in tempi non molto posteriori a tale data.
La ristrutturazione della chiesa
La chiesa fu ristrutturata tra il 1720 e il 1727, ma probabilmente i lavori si svolsero tra il 1723 e il 1725. Non si sa con certezza cosa sia stato costruito e cosa sia stato recuperato dall’edificio precedente. Infatti, l’accentuato sviluppo verticale dell’edificio è in linea con l’architettura tardobarocca in Valle d’Aosta, tuttavia la planimetria dell’edificio a tre navate è quella tipica del periodo tardogotico e l’abside a pianta quadrata sembra essere una tribuna quattrocentesca riutilizzata come base per un tiburio ottagonale in stile barocco.
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