LA FAUNA
L’avifauna
Nella ZPS Mont Avic e Mont Emilius sono state segnalate 13 specie di uccelli tra cui il Biancone (Circaetus gallicus), l’Astore (Accipiter gentilis), il Falco pecchiaiolo (Pervis apivorus), il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), la Pernice bianca (Lagopus mutus helveticus), il Picchio muraiolo (Tichodroma muraria) che frequenta le pareti rocciose.
Tra i rapaci più rappresentativi vi è l’Aquila reale (Aquila chrysaetos) che predilige le pareti rocciose per nidificare, il Gufo reale (Bubo Bubo), il Falco Pellegrino (Falco peregrinus), la Civetta Capogrosso (Aegolius funereus), la Civetta Nana (Glaucidium passerinum) che privilegia i luoghi umidi per la nidificazione.
Inoltre, si può trovare la Coturnice (Alectoris greca saxatilis) nelle aree con alberi fitti e prostrati in prossimità della prateria, il Gallo forcello (Tetrao tetrix terix) nei boschi ricchi di rododendro e in prossimità di chiarie.
Nella parte più strettamente forestale è presente il Picchio nero (Dryocopus martius) soprattutto sugli alberi di maggiore dimensione. È assai importante la presenza della Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) per la rinnovazione pino cembro in quanto accumula i semi nel terreno per cibarsene.
Appartenenti all’ordine dei passeriformi sono da segnalare il Venturone (Serinus citrinella), uccello dalla livrea giallo-verde e abitante dei boschi, il Fringuello alpino (Montifringilla nivalis), abitante della prateria alpina e il Codirossone (Monticala saxatilis), specie che predilige la parte di prateria con rocce o massi.
Gli anfibi
Tra gli anfibi è presente la Rana rossa (Rana temporaria) che depone le uova in pozze d’acqua, sovente anche solo formate dallo scioglimento della neve, per far poi ritorno nei sottoboschi umidi.
La Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) conduce una vita molto discreta, normalmente attiva solo durante le ore notturne o quando il tempo è piovoso o umido. Abita diversi tipi di foreste prediligendo boschi decidui misti, faggeti e castagneti soprattutto in prossimità di corsi d’acqua dove vi depone le uova.
I rettili
Tra questi vi è la Vipera comune (Vipera aspis). L’habitat naturale in cui essa è solita vivere è costituito da morene in prossimità di aree alberate, cumuli di pietre al limitare del bosco e circondati da aree arbustive. In genere la si può osservare al mattino esposta al sole su cumuli di vegetali o stesa su bassi arbusti. Durante le ore più calde della giornata in genere rimane al riparo della vegetazione, esponendosi nuovamente al sole verso il tramonto e restando in attività anche la notte se la temperatura del suolo lo consente.
I micromammiferi
Le specie più comuni in ambienti forestali sono risultate il Topo selvatico alpino (Microtus arvalis) e il Quercino (Eliomys quercinus), quest’ultimo legato a boschi di conifere con un’abbondante presenza di rocce, una ridotta copertura erbacea e una buona presenza di arbusti. La copertura rocciosa, in particolare, è un elemento di fondamentale importanza in quanto l’animale trova rifugio e nidifica spesso nelle cavità tra le rocce. Talvolta si spinge oltre il limite superiore della vegetazione arborea e, essendo il più terricolo dei Gliridi italiani, non risulta strettamente legato alla presenza di una copertura arborea.
Le praterie alpine con affioramenti rocciosi e i macereti sono caratterizzati dalla presenza dell’Arvicola delle nevi (Chionomys nivalis) e della Marmotta (Marmota marmota). Quest’ultima ha l’udito, la vista e il fiuto molto sviluppati; in caso di pericolo emette un fischio acuto per allertare tutta la colonia di cui fa parte. La tana ha sempre diverse uscite, stratagemma semplice ed efficace per beffare il predatore che cerca di avventurarvisi all’interno. 
Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) risulta una specie molto diffusa nei boschi di conifere (abete rosso e larice) e nei boschi misti a latifoglie (betulla e ontano). Il seme di abete rosso è assai importante per la dieta dell’animale, per quantità e qualità, al punto tale che la sua sopravvivenza dipende molto dalla presenza di questa essenza.
Il Toporagno nano (Sorex minutus) è legato principalmente alle foreste decidue. È facile trovarlo ai margini dei boschi, ma frequenta anche prati incolti, sterpaglie e cespugli fino a quote superiori ai 2.000 m s.l.m., tutti ambienti che, grazie alla discreta copertura vegetale, forniscono riparo e la possibilità di cacciare insetti.
I mammiferi
La fauna che abita le alte quote della Val Clavalité è rappresentata innanzitutto dai due grandi ungulati simbolo delle nostre Alpi: il Camoscio (Rupicapra rupicapra) e lo Stambecco (Capra ibex). Il loro adattamento alle condizioni più estreme è sorprendente: il fisico è in grado di resistere al freddo più intenso e alla scarsità di cibo tipiche dell’inverno. 
Vi è poi il capriolo (Capreolus capreolus), diffuso in boschi aperti in cui il sottobosco è fitto e inframmezzato da radure e zone cespugliose e la volpe (Vulpes vulpes), cacciatore opportunista pressoché onnivoro che si adatta nell’ambiente in cui vive anche a stretto contatto con l’uomo.
La Lepre variabile (Lepus timidus) è una tipica abitatrice delle foreste rade, dei cespuglietti e delle praterie di altitudine. Frequenta le boscaglie e le brughiere, gli alti pascoli spingendosi fino alla zona nivale, ma scende anche in basso nella fascia forestale di conifere e latifoglie dove può incontrare la Lepre comune (Lepus europaeus).
Infine, la Donnola (Mustela nivalis), attiva sia di notte sia di giorno, predilige i boschi ove ci sia acqua. Essa si confonde facilmente con l’Ermellino (Mustela erminea) il quale, però, ha la punta della coda nera e frequenta anche aree superiori al limite del bosco.
Gli insetti
Maculinea arion è una farfalla di medie dimensioni (34-40 mm di apertura alare) con colore di fondo delle ali blu-azzurro più o meno scuro. Sulla superficie superiore delle ali, dotate di ampi bordi marginali neri, sono presenti macchie dello stesso colore. Questa specie xerofila frequenta aree prative e pendii assolati prevalentemente collinari e montani; in Italia si osserva da 500 a oltre 1800 m di altitudine.
Proserpinus proserpinus è una farfalla diurna di medie dimensioni con una notevole abilità nel volo tanto che spesso l’insetto adulto si nutre del nettare dei fiori librandosi immobile senza posarsi. Abita i pendii esposti e gli incolti, spingendosi anche entro i boschi lungo i sentieri e nelle radure.
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